Si tratta di una raccolta archeologica allestita nell’ottocentesco palazzo Parpaglia che comprende utensili in ossidiana e vasellame dai centri preistorici del Sinis, una ricca serie di vasi votivi dal nuraghe Sianeddu di Cabras, alcuni bronzi nuragici e il più ampio complesso di corredi funebri dalle tombe fenicie e puniche di Tharros tra cui una maschera ghignante in terracotta.
Sono esposte numerosissime ceramiche e vetri di epoca romana e due tavole di un trittico con storie di S.Martino (XV sec.) e del “Retablo del Santo Cristo” di Pietro Cavaro (XVI sec).
Entrambi espongono reperti provenienti dal territorio comunale e più in generale dalla penisola del Sinis.
Il primo conserva materiali del periodo prenuragico, nuragico, fenicio e punico, in quello di Arborea sono esposti più di 500 reperti in ceramica, vetro e metallo che abbracciano un periodo compreso tra l’età tardo punica e quella tardo medievale. In entrambi non esistono barriere architettoniche e la visita guidata è gratuita.
Il museo delle Statue Menhir di Laconi custodisce circa quaranta monoliti scolpiti nella trachite locale, rinvenuti nei dintorni e appartenenti a diverse tipologie.